Un antico e innocente malcostume - 03-08-01 - Giovanni  Forgione

 

Siamo circondati di inciviltà quotidiane alle quali abbiamo fatto l’abitudine ma, questa non la digerisco. Accendere quei grandi fuochi di sterpaglie è reato ed io ho il diritto di tutelare la mia salute.

 

Gli operai del corpo forestale con sede a San Salvatore sono i principali colpevoli, perché hanno l’abitudine di smaltire le sterpaglie prodotte, con un bel fuoco alle sei di mattina.

 

Anche i privati cittadini, molto spesso, ripuliscono il proprio giardino, con una sana attività fisica e mentale ma concludono il loro lavoro con un piccolo crimine: creare quelle piccole nubi tossiche che invadono le case.

 

Sono già tante, negli ultimi anni, le mie chiamate alle forze dell’ordine che, puntualmente fanno smettere l’attività al “bruciatore” di turno.

 

Per risolvere il problema ho fatto delle richieste ufficiali inviando la seguente comunicazione:

 


 

 

Telese Terme,  1 agosto 2001

Mittente: Giovanni Forgione

 

 

 

Destinatari della richiesta di informazioni:

 

PREFETTURA DI BENEVENTO

Corso Garibaldi 1 - Benevento

 

COMMISSARIATO POLSTATO

Via Roma 1 – Telese Terme

 

CARABINIERI

Caserma Stazione Via Isonzo 12 – Telese Terme

 

POLIZIA MUNICIPALE

Comune di Telese Terme

 

COMUNE DI TELESE TERME

Assessore Mario Caruso

 

ASL TELESE

Via Napoli – Telese Terme

 

COMANDO FORESTALE DI STATO

Via Campo Sportivo – S.Salvatore T.

 

LEGAMBIENTE VALLE TELESINA

Grazia Fasano

 

 

 

Oggetto: Accensione di sterpaglie

 

Da dieci anni vivo al secondo piano, nel centro di Telese. Quotidianamente la mia casa è invasa da fumo proveniente da fuochi di sterpaglie accesi in giardini privati ed in luoghi curati dal Corpo Forestale. La rabbia per l’invasione del fumo nei miei polmoni raddoppia quando penso che ciò succede anche ai miei figli. La rabbia si triplica perché sono tutti i cittadini che abitano a 10 metri dal suolo a subire lo stesso torto.

 

Non ci sono misurazioni di rabbia, infine, da quando sto maturando la convinzione che questo scempio dovrà continuare, nonostante le mie ripetute denunce al Commissariato di Polizia di Telese, almeno una volta all’anno, negli ultimi anni. La Polizia puntualmente interviene, fa spegnere i fuochi, e dopo qualche giorno la storia ricomincia con un’altra puntata.

Ad arricchire il mio sconforto, lo stupore di quanti non credono che il fumo possa propagarsi anche nel raggio di un chilometro e più. E’ una guerra che devo vincere, anche se molte battaglie le ho già perse. L’intossicazione di cui sono vittima quasi ogni mattina giustifica la mia testardaggine.

E’ un mio diritto respirare aria pura, tenere le finestre aperte e cominciare le giornate in modo sereno. Quando il fumo mi aggredisce nel sonno alle sei di mattina, il mal di testa diventa un compagno per tutta la giornata.

 

 

CHIEDO agli intestatari di questa comunicazione, per le domande di loro competenza:

 

  • quale è il reato commesso da chi accende sterpaglie?

  • quali sono le pene relative?

  • la ASL è responsabile della prevenzione?

  • Il Comune di Telese Terme ha una politica di smaltimento delle sterpaglie?

  • Il Corpo forestale ha delle norme interne che regolano i lavori di disboscamento e bonifica?

 

Si prega di dare delle risposte in tempi ragionevoli.

 

Giovanni Forgione – Viale Minieri 199 – C.P.35 -  82037  TELESE TERME

 


 

 

 

In attesa delle risposte analizzo, in modo più dettagliato possibile il caso, per trovare una via di uscita. Le parti in causa sono tante ma riconducibili a cinque settori:

  • Le vittime, che non possono evitare l’aggressione dell’aria respirata

  • I colpevoli che accendono fuochi con estrema facilità criminale

  • Le forze dell’ordine, compresi i Vigili urbani, che intervengono dietro segnalazione

  • Gli istituti che tutelano la salute pubblica con l’informazione preventiva

  • I cittadini che vivono a livello suolo e non si rendono conto di cosa sto parlando

Le vittime, spesso sono impotenti; c’è una certa riluttanza nel richiedere l’intervento della forza pubblica; si soffre in silenzio, chiudendo velocemente tutte le finestre. Quando il fumo ti aggredisce nel sonno alle sei di mattina, ti inibisce anche le forze e la voglia di fare. Il mal di testa diventa un compagno per tutta la giornata.

 

I colpevoli, non pensano minimamente di commettere un reato perché mai si è saputo di una punizione esemplare. Accendere fuochi, per molti, è l’unica possibilità per smaltire le sterpaglie. Quando qualche volta, arriva la forza pubblica a farli smettere, il loro stupore è immenso: “Cosa sto facendo di male?” La loro ignoranza equivale alla mia intossicazione.

 

Le forze dell’ordine, si muovono su segnalazione perché la loro azione è prevalentemente di repressione e non di prevenzione. Quando arrivano sul posto ad invitare il piromane a smettere, il reato già è stato compiuto. Il colpevole smette e domani c'è un nuovo colpevole che accende il fuoco. E’ strano però che non ci sia mai stato un seguito giudiziario. Io, da solo ho colto in flagrante decine di colpevoli chiedendo l’intervento dei tutori dell’ordine di ogni tipo; è strano che un anno dopo, i colpevoli siano gli stessi.

 

Chi abbia il compito della prevenzione ancora non si sa bene; ho provato ad indagare ma senza essere soddisfatto dei risultati; mi devo impegnare di più. La ASL, l’assessorato comunale per la nettezza urbana, gli enti di tutela dell’ambiente, il corpo forestale stesso, che vanta il maggior volume di fuochi e fumo accesi sul territorio in cui vivo.

 

I cittadini che vivono al di sotto del secondo piano, non conoscono il problema e sono disinteressati; come dar loro torto; tra i tanti problemi quotidiani non possono certo occuparsi di cose che non li toccano. Ma, se hanno avuto la pazienza di leggere fin qui, li ringrazio e li informo che:

 

a livello del suolo il fumo è inesistente è dai 10 metri in su che la nube tossica assume la forma di una lettera T, prendendo la direzione decisa dal moto dell’aria. La parte superiore, orizzontale della lettera T si espande fino ad un chilometro di distanza dal fuoco; il potere tossico si disperde quando il fumo si allontana dall’epicentro. E’ strano, non so per quale legge di pressione dell’aria, che il fumo stazioni tra i 10 e i 20 metri dal suolo, senza andare né sopra, né sotto, propagandosi solo in orizzontale. Credetemi, un fuoco di grandi dimensioni, accesso alle sorgenti del Grassano, invade in dieci minuti anche il centro di Telese Terme.

 

Passo all’azione e chiedo quindi, civilmente, spiegazioni sulle responsabilità, non essendo più disposto né ad ammalarmi per l’incuria altrui, né a farmi giustizia da solo. Sono un cittadino, contribuisco all’erario statale e quindi ho il diritto di avere risposte.

 

 

 


 

  Per intervenire:  invia@vivitelese.it